MATT
HAIMOVITZ
Sin
dal suo promettente debutto in un'apparizione televisiva con la Israel
Philarmonic e Zubin Mehta nel 1985, il violoncellista Matt Haimovitz ha mostrato
uno spirito indipendente ed una visione creativa rara tra gli artisti del suo
calibro e posizione nel mondo dei concerti. Passando audacemente dal successo
giovanile come prodigio, Haimovitz, ora trentenne, è un artista maturo con
un'intensità essenziale ed una chiara dedizione alla sua arte. L'estensione del
suo repertorio è oggi molto ampia ed in continua espansione. Ispirato
dall'esercizio di esecuzioni storiche, Haimovitz si avvicina a pezzi familiari
con orecchio fresco e mente aperta, permettendo loro di parlarci in modo
diverso, con lirismo ed emozioni piene d'intuito.
Con
uguale intensità, abbraccia la nuova musica e pezzi del 20° secolo. Haimovitz
lavora strettamente con compositori viventi, impegnandosi nel loro processo
compositivo, comunicando quindi con una passione diretta, l'essenza di ciascun
lavoro. In tutto il mondo, dal Lincoln Center di New York alla Beijing Concert
Hall, da un remoto kibbutz nel nord di Israele alla Musikverein di Vienna, le
esecuzioni di Matt Haimovitz creano un'aura di intimità tra egli stesso e
l'ascoltatore, e sono tanto accattivanti quanto organiche.
Nato
in Israele, Matt Haimovitz ha ricevuto onori internazionali dai suoi colleghi e
dalla critica con premi come l' Avery Fisher Career Grant (1986). La sua
registrazione "Suites and Sonatas per violoncello solista" ha ricevuto
il premio con il Grand Prix du Disque (1991) e con il Diapason d'Or (1991). Ha
anche ricevuto il Louis Sudler Prize per l'Arte dalla Harvard University (1996)
ed è stato il primo violoncellista ad aver mai ricevuto il prestigioso Premio
Internazionale "Accademia Musicale Chigiana" (1999) per qualità
artistiche e rendimento. Matt Haimovitz è stato ritratto in numerose
pubblicazioni, incluso Newsweek, The New Yorker, People, e Connoisseur. E' stato
il soggetto di interi servizi televisivi in "Sunday Morning with Charles
Kuralt" della CBS e della stazione televisiva tedesca ZDF e si è esibito
in "Salute to the Arts" e "Nova" di PBS. Più recentemente,
Haimovitz ha preso parte alle celebrazioni per il 250° anniversario della morte
di J. S. Bach con un'esecuzione del ciclo solista Bach Suite al castello
Schwetzingen. Questa esibizione è stata ripresa dal vivo dalla stazione tedesca
SWR ed è stata trasmessa su tutto il territorio nazionale come parte di un
tributo a Bach.
Matt
Haimovitz è stato profondamente influenzato dalla guida iniziale di Itzhak
Perlman, Zubin Mehta, Daniel Barenboim, e James Levine. Si è anche esibito con
direttori come Semyon Bychkov, Myun Whun Chung, Charles Dutoit, Sir Neville
Marriner, Seiji Ozawa, Giuseppe Sinopoli, Leonard Slatkin, Michael Tilson Thomas,
e David Zinman. Si è esibito nel Nord America con molte delle principali
orchestre sinfoniche e filarmoniche, incluse quelle di Boston, Chicago,
Cleveland, Los Angeles, Montreal, New York, Philadelphia, e San Francisco, nonché
a livello mondiale con la Berlin Philharmonic, l'Orchestre de Paris, la London's
Philharmonia Orchestra, l'Orchestre de la Suisse Romande, la Radio Orchestras di
Francoforte, Colonia, Lipsia e Hannover, l'Israel Philharmonic, la New Japan
Philharmonic, la Beijing Opera Orchestra, e molte altre.
Oltre
alle sue numerose apparizioni in concerto, Haimovitz è stato molto impegnato in
collaborazioni con illustri musicisti. Una notevole esibizione del quintetto per
violoncelli Schubert alla Carnagie Hall si rivelò essere una svolta decisiva
per Haimovitz che, all'età di 15 anni, sostituì il suo maestro Leonard Rose
all'ultimo momento, unendosi a Isaac Stern, Mstislav Rostropovich, Shlomo Mintz,
e Pinchas Zukerman. Questa esibizione fu seguita da un invito personale di Stern
ad unirsi a lui, Cho-Liang Lin, Jaime Laredo, Michael Tree e Yo-Yo Ma in
entrambi i sestetti di Brahms a Tanglewood e alla Carnegie Hall. Matt Haimovitz
ha continuato ad esibirsi nei più importanti festival del mondo di musica da
camera, inclusi quelli di Marlboro, Aspen, Lucerna e Shleswig Holstein.
Contemporaneamente, Matt Haimovitz si esibisce ovunque con il pianista Itamar
Golan, presentando l'opera completa per violoncello e pianoforte di Beethoven,
Schumann, Brahms e Enescu. Assieme a Mintz e
Golan, con cui va in tournée regolarmente, ha esplorato, tra gli altri
repertori, il ciclo completo dei trio per pianoforte di Beethoven, come pure un
programma di trio per pianoforte tutto di Shostakovich e altre opere da camera.
Mai
restio a sfidare se stesso con nuovi orizzonti artistici, Matt Haimovitz si è
arricchito grazie alla coreografia musicale di Mark Morris, le avventurose
innovazioni di Tod Machover e le improvvisazioni con vari artisti. Haimovitz ha
lavorato con il Mark Morris Dance Group in "Rhymes with Silver" di Lou
Harrison e nel "Five Pieces in Folkstyle" di Robert Schumann a New
York, Boston, Seattle, Londra e Genova. Al primo Lincoln Center Festival nel
1996, Matt Haimovitz tenne la prima a New York dell'opera di Tod Machover "Begin
Again, Again…", suonando l'ipervioloncello realizzato di recente.
Successivamente registrò il materiale originale per la composizione di Machover
"Meteor Drone", ora in mostra permanente a Meteorite, un museo
interattivo di Essen, Germania. Maggiormente documentate rispetto alle sue
incursioni nell'improvvisazione, sono le sue due improvvisazioni su musiche folk
rumene con il bassista jazz Rob Wasserman e con il violoncellista Joan
Jeanrenaud ex Kronos Quartet per l'album di Wasserman intitolato Trios nel quale
compaiono anche Jerry Garcia, Bob Weir, Elvis Costello e Branford Marsalis su
etichetta GRP Records.
Il
rapporto di registrazione esclusiva di dieci anni di Matt Haimovitz con
l'etichetta Deutsche Grammophon (DG) ha dato come risultato sei acclamate
incisioni che documentano il suo sviluppo da violoncellista solidamente radicato
alla tradizione romantica di virtuoso ad un artista che non ha paura di
esplorare in tutti gli angoli dell'immaginazione contemporanea. Le incisioni di
Haimovitz hanno ricevuto lodi universali per la loro profonda capacità
espressiva, acume interpretativo, tecnica impeccabile e tono lucido. Il suo
debutto nel 1989 nell'incisione di Saint-Saens, Bruch e Lalo con James Levine e
la Chicago Symphony Orchestra è stata celebrata da Gramophone Magazine come
foriero de "l'arrivo di una nuova stelle nel firmamento del
violoncello."
Dopo
una incisione di Boccherini, C.P.E. Bach, e concerti di Haydn con Sir Andrew
Davis e l'English Chamber Orchestra, Haimovitz si dedicò ad un viaggio in
quattro album nel repertorio del 20° secolo per violoncello solista. Le
registrazioni comprendono l'intera opera solista di Benjamin Britten, la Kodaly
Solo Sonata, e opere di Max Reger, Paul Hindemith e Roger Sessions. Vengono
anche rappresentati i compositori viventi Luciano Berio, George Crumb, Mario
Davidovsky, Henri Dutilleux, John Harbison, Hans Werner Henze, György Ligeti, e
George Perle, con i quali Haimovitz si è consultato con grande attenzione prima
e durante l'incisione di ciascuna opera.
Portes
Ouvertes, in parte registrato con il pianista Philippe Cassard, è stato
pubblicato nel 1999 e comprende musica per violoncello e piano di Anton Webern,
Claude Debussy e Britten.
L'evoluzione
di Matt Haimovitz come artista da incisione entra ora in una nuova fase grazie
ad un progetto congiunto con la compositrice americana Luna Pearl Woolf. La loro
collaborazione creativa, Oxingale, è un insieme dell'etichetta di
registrazione, una stampa a edizione limitata, l'incubazione del contenuto di un
concerto ed il sito web, Oxingale.com. Oxingale Records ha pubblicato
l'incisione integrale di Matt Haimovitz delle 6 Suites di J.S. Bach per
violoncello solista. L'album ha conquistato la stampa critica principale.
Inoltre e' stato candidato per un Premio Indie da AFIM, selezionato come un
"Top Pick" da U.S. News & World Report, ed è stato l'oggetto di
un importante articolo in Billboard and Gramophone Magazines.
Matt
Haimovitz realizza anche comunicati stampa privati su Oxingale, Lemons
Descending - Musica • Poesia • Acqueforti. Questa registrazione è
elegantemente confezionata in un cofanetto con un libro di belle arti in
edizione limitata con le acqueforti di Michael Kuch. La collezione tessuta
riccamente di musica per voce e violoncello include opere di Hildegard von
Bingen, Heitor Villa-Lobos, John Tavener, William Sydeman e Luna Pearl Woolf,
che accompagnano le poesie di Emily Dickinson, Anna Akhmatova, e altre.
Haimovitz, assieme al soprano Eileen Clark, improvvisa anche l'accompagnamento
musicale del poema di Pablo Neruda "Ode al limone" e copre tutte le
otto parti di violoncello nella popolare "Bachianas Brasilieras No.
5." di Villa-Lobos. Il libro artistico è stato acquistato negli USA da
stimate collezioni speciali come la Biblioteca del Congresso, delle università
di Yale, Stanford, Princeton, Dartmouth, e Brown, Smith College, La Jolla
Athenaeum, e parecchie altre.
Accanto
alle sue attività di esecuzione e registrazione, Haimovitz è impegnato
nell'insegnamento privato a studenti e a classi nei suoi viaggi attorno al
mondo. La profondità delle sue esperienze gli forniscono le conoscenze e gli
strumenti per scoprire il potenziale di nuovi talenti e di metterlo in luce.
Attualmente dirige il programma per violoncello all'Università del
Massachusetts (Amherst) dove dedica parte del suo tempo ad avviare
violoncellisti laureati e non laureati verso promettenti carriere come solisti,
musicisti da camera e da orchestra ed insegnanti.
Matt
Haimovitz ha iniziato i suoi studi all'età di sette anni con Irene Sharp e
successivamente ha studiato con Gabor Rejto e Ron Leonard in California. Ha
continuato gli studi con Leonard Rose alla Juilliard School. Anche se il
successo è arrivato presto, nel 1992 ha scelto di ridurre le sue apparizioni
pubbliche per proseguire l'istruzione in belle arti all'Harvard university, dove
era immerso in una comunità di scambi intellettuali. Matt Haimovitz si è
laureato nel 1996 con lode. Matt Haimovitz e la Sig.ra Woolf si incontrarono
durante gli studi ad Harvard. Si sposarono nel 1997 e vivono nel Massachusetts
con Shoko, uno Tibetan Spaniel.
Matt
Haimovitz suona un violoncello Matteo Gofriller del 1710.